martedì 29 dicembre 2015

“Inaspettatamente sei arrivata, inaspettatamente sei andata”

Siamo alla fine di giugno del 2014.
Non sei ancora venuta alla luce, sei ben protetta e al sicuro insieme alle tue due sorelle nella pancia della mamma che insieme al tuo (presunto) papà ritrovo, presumibilmente abbandonati, e decido di portare a casa con me, dove ci attende Sunu, che accoglierà e “sopporterà” con pazienza tutti quanti.


Nessuno li reclama, nonostante innumerevoli annunci e appelli.
Ovviamente, non hanno medagliette ne’ microchip, solamente due collari fatti con il fil di ferro.
Più passano i giorni, più mi sembra di notare un “leggero ingrassamento” di Nina, che di lì a poco rivelerà la sua vera natura, cioè tre splendide cucciole che la dolce Nina partorirà dopo venti giorni.
Un dono inaspettato.
Commozione, gioia e poi ancora gioia, commozione e una nuova esperienza di vita tutta da vivere che mi attende, non senza un po’ di timore.
Ma “qui e ora” devo organizzare, sistemare, pensare a come nutrire al meglio Nina. Ogni cosa a suo tempo.
Io mi prendo cura di mamma Nina, mentre lei amorevolmente si prende cura di voi, aiutata anche da papà Brando, che interviene nell’accudimento dimostrandosi un perfetto “mammo” tanto da risultare commovente al vederlo.
Ti battezzo Trippa fin quasi da subito; è la tua pancia rotonda ad ispirarmi questo nome oltre al fatto che sei grande quanto le tue due sorelle insieme.



Arriva anche il tempo di selezionare i candidati alla vostra adozione.
Ma tu no, Trippa, tu rimarrai qui con la tua mamma, il tuo papà, la “zia” Sunu e me.
Inizia la nostra relazione, le giornate al campo addestramento con gli educatori che tu ogni volta ricopri di baci e che mi insegneranno il modo corretto di comunicare con te, le giornate in ricerca, la socializzazione con gli altri cani.
E la sera mi cerchi, vuoi venire a dormire con me e io ti metto una mano sotto il culetto per aiutarti a salire sul letto e coccolarci a vicenda.
E la mattina, appena sveglia, mi riempi di baci, entusiasta come me per la nuova giornata che ci attende.
E’ una gioia per me prendermi cura di te, vederti crescere felice, giocare, divertirti, stare bene.
Il tempo scorre…

   

Sono gli inizi di dicembre c.a., esattamente il giorno prima del mio compleanno.
Avevo programmato una gita al mare in cinque.
Ma le cose dovevano andare diversamente; quel giorno ad attendermi era il mare delle mie lacrime e la fine della nostra relazione.
La vita ci dà, la vita ci prende, a ricordarci che nulla è nostro. Nemmeno tu, mia dolce e vivace Trippina, lo eri. E’ una legge di natura con cui ho già fatto i conti altre volte ma, si sa, a volte i conti non tornano, non come vorremmo noi.
Ore, giorni, settimane a vivermi il dolore, mentre la mia vita non cessa di intrecciarsi con la vita delle persone che ti hanno conosciuta e che mi hanno aiutata nell’accudirti quando ne ho avuto bisogno, persone che mi fanno sentire il loro calore umano e la loro presenza, con un abbraccio, uno sguardo, un silenzio,  un messaggio, una telefonata, un aiuto concreto, una parola,  una spalla su cui piangere e riposare un po’.
Amici di lungo o di breve corso, Grazie!
Nei giorni immediatamente dopo la scomparsa di Trippa, Nina, Brando e Sunu erano particolarmente “presenti” con una insolita calma e silenzio.
Ricordo una canzone che diceva: “Hai asciugato le mie lacrime” ed io a queste parole posso aggiungere: “Hai leccato le mie lacrime”.
Grazie, toponi!.
Ora riposi nella culla che amici dal cuore grande e mani amorevoli hanno costruito per te.

Grazie di tutto Tesoro! 


Mi manchi….tanto.

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