Siamo alla
fine di giugno del 2014.
Non sei ancora
venuta alla luce, sei ben protetta e al sicuro insieme alle tue due sorelle
nella pancia della mamma che insieme al tuo (presunto) papà ritrovo,
presumibilmente abbandonati, e decido di portare a casa con me, dove ci attende
Sunu, che accoglierà e “sopporterà” con pazienza tutti quanti.
Nessuno li
reclama, nonostante innumerevoli annunci e appelli.
Ovviamente,
non hanno medagliette ne’ microchip, solamente due collari fatti con il fil di
ferro.
Più passano
i giorni, più mi sembra di notare un “leggero ingrassamento” di Nina, che di lì
a poco rivelerà la sua vera natura, cioè tre splendide cucciole che la dolce
Nina partorirà dopo venti giorni.
Un dono
inaspettato.
Commozione,
gioia e poi ancora gioia, commozione e una nuova esperienza di vita tutta da
vivere che mi attende, non senza un po’ di timore.
Ma “qui e
ora” devo organizzare, sistemare, pensare a come nutrire al meglio Nina. Ogni
cosa a suo tempo.
Io mi
prendo cura di mamma Nina, mentre lei amorevolmente si prende cura di voi,
aiutata anche da papà Brando, che interviene nell’accudimento dimostrandosi un
perfetto “mammo” tanto da risultare commovente al vederlo.
Ti battezzo
Trippa fin quasi da subito; è la tua pancia rotonda ad ispirarmi questo nome
oltre al fatto che sei grande quanto le tue due sorelle insieme.
Arriva
anche il tempo di selezionare i candidati alla vostra adozione.
Ma tu no,
Trippa, tu rimarrai qui con la tua mamma, il tuo papà, la “zia” Sunu e me.
Inizia la
nostra relazione, le giornate al campo addestramento con gli educatori che tu
ogni volta ricopri di baci e che mi insegneranno il modo corretto di comunicare
con te, le giornate in ricerca, la socializzazione con gli altri cani.
E la sera
mi cerchi, vuoi venire a dormire con me e io ti metto una mano sotto il culetto
per aiutarti a salire sul letto e coccolarci a vicenda.
E la
mattina, appena sveglia, mi riempi di baci, entusiasta come me per la nuova
giornata che ci attende.
E’ una
gioia per me prendermi cura di te, vederti crescere felice, giocare,
divertirti, stare bene.
Il tempo
scorre…
Sono gli
inizi di dicembre c.a., esattamente il giorno prima del mio compleanno.
Avevo programmato
una gita al mare in cinque.
Ma le cose
dovevano andare diversamente; quel giorno ad attendermi era il mare delle mie
lacrime e la fine della nostra relazione.
La vita ci
dà, la vita ci prende, a ricordarci che nulla è nostro. Nemmeno tu, mia dolce e
vivace Trippina, lo eri. E’ una legge di natura con cui ho già fatto i conti
altre volte ma, si sa, a volte i conti non tornano, non come vorremmo noi.
Ore,
giorni, settimane a vivermi il dolore, mentre la mia vita non cessa di
intrecciarsi con la vita delle persone che ti hanno conosciuta e che mi hanno
aiutata nell’accudirti quando ne ho avuto bisogno, persone che mi fanno sentire
il loro calore umano e la loro presenza, con un abbraccio, uno sguardo, un
silenzio, un messaggio, una telefonata,
un aiuto concreto, una parola, una
spalla su cui piangere e riposare un po’.
Amici di
lungo o di breve corso, Grazie!
Nei giorni
immediatamente dopo la scomparsa di Trippa, Nina, Brando e Sunu erano
particolarmente “presenti” con una insolita calma e silenzio.
Ricordo una
canzone che diceva: “Hai asciugato le mie lacrime” ed io a queste parole posso
aggiungere: “Hai leccato le mie lacrime”.
Grazie,
toponi!.
Ora riposi
nella culla che amici dal cuore grande e mani amorevoli hanno costruito per te.
Mi
manchi….tanto.




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